Testo e foto di Roberto Motta
Il Museo Alfa Romeo di Arese ha compiuto i suoi primi 40 anni e per festeggiare ha esibito le proprie vetture con i ‘cofani aperti’ per consentire al pubblico di ammirare il suo “cuore sportivo”
Se passeggiate tra le stanze dei numerosi musei di automobili di tutto il mondo (o più semplicemente seguite VeloceToday!) avrete notato che tutti hanno una cosa in comune; tutte le auto hanno i cofani chiusi, e non ci si può avvicinare alle vetture per studiarne la meccanica. Questo è un peccato perché, a differenza dei motori di oggi, interamente ricoperti di plastica, molti propulsori del 20° secolo sono un vero concentrato di ingegneria hi tech, e sono delle vere opere d’arte.
Ma, purtroppo, sono spesso nascosti sotto il cofano delle auto esposte nel museo.
L’Alfa Romeo, ha sempre creato motori per auto da corsa e per vetture di produzione fin dal 1910, ed è quindi una delle poche aziende che può vantare una lunga e gloriosa storia nella progettazione di motori tecnicamente avanzati.
Proprio i motori sono l’essenza dell’Alfa Romeo, e al Museo Storico Alfa Romeo, non ha paura di mostrarli.
Il 18 dicembre 2016, il Museo di Arese ha festeggiato il suo primi 40 anni dalla sua apertura, e ha festeggiato l’anniversario con una mostra speciale intitolata ‘Cofani aperti’, perché si potessero ammirare non solo le splendide carrozzerie, ma anche la meccanica e il ‘cuore sportivo’ che pulsa in ogni vettura del Biscione.
Tra i gioielli esposti che i visitatori hanno potuto ammirare ricordiamo la Carabo con le portiere aperte verso l’alto, i motori vincenti della 158 e 159 di F1, i favolosi motori alimentati a iniezione delle GTA e GTAm, e gli enormi cofani delle Tipo 33, alzati a ricordare una fantastica avventura vissuta con propulsori a 8 e 12 cilindri.
Per la prima volta dal 1989, i visitatori hanno potuto entusiasmarsi davanti al telaio in fibra di carbonio della fantastica 164 ProCar con il suo propulsore ‘Tipo V1035’ a 10 cilindri con bancate aperte di 72. L’unica sua apparizione ufficiale rimane quella ‘mitica’ di Monza. Al GP del 1988, fu condotta per alcuni giri da Riccardo Patrese il quale la fece sfrecciare a 329 km/h, velocità superiore a quella delle vetture di F1 che avrebbero preso parte al GP d’Italia. Dopo quel giorno, la 164 ProCar e il suo fantastico V10 caddero nell’oblio per ricomparire solo diversi anni dopo in alcune importanti occasioni e solo per fare sfoggio della propria bellezza. Il suo cofano ha sempre mantenuto segreto il suo ‘cuore sportivo’, almeno fino ad oggi quando, per la gioia degli appassionati, lo ha mostrato a tutti.
Tra le altre meraviglie da ammirare la 33TT12 e 33sc12 turbo vincitrici del Campionato Mondiale Sport nel ‘75 e ‘77.
Gli appassionati alfisti che possedevano una Afa Romeo del ‘76, hanno partecipato alla sfilata sul tracciato di prova a fianco del Museo.
Inaugurato il 18 dicembre ‘76, il Museo Storico Alfa Romeo nacque per ricordare e conservare la storia dell’azienda milanese. A farsene promotore fu Orazio Satta Puliga, capo della Progettazione dalla fine della Seconda guerra mondiale, il quale trovò un grande alleato nel presidente Giuseppe Luraghi. Successivamente, fu Luigi Fusi a riordinare la collezione e organizzarne l’esposizione in un edificio creato appositamente all’interno del Centro Direzionale.
Negli ultimi anni, il museo è stato chiuso al pubblico per un complesso progetto di rinnovamento curato dall’architetto Benedetto Camerana. Ha poi riaperto i battenti il 24 giugno 2015. Battezzato ‘La Macchina del Tempo’, è una struttura moderna che nel suo primo anno di apertura ha attratto oltre 100mila visitatori grazie a un percorso espositivo affascinate che racconta la storia dell’Alfa Romeo non solo agli appassionati ‘alfisti’, ma anche a un pubblico più ampio che comprende le nuove generazioni.
Il museo è situato ad Arese (Milano), in viale Alfa Romeo; è aperto tutti i giorni, escluso il martedì, dalle 10 alle 18.
Per info: sito web www.museoalfaromeo.com Tel.: 02 4442 5511
Qui di seguito, notare che ci sono collegamenti nelle didascalie articoli correlati
Joe says
I was in the old Museum in March 2006. Video’d just about everything in there (super 8mm) – including shooting close-ups of the placards for each car. I never have edited those tapes. Hope they are still recoverable. Outside, factory mechanics fired up one of the 33 sports racers. I’m sure it was one of the cars pictured here. Incredible shrieking sound. The mechanics of the various engines was stunning.
Roberto says
Joe, the museum if comparated to 2006, is now better. it is in more modern evolution. About the 33, yes, also in which year there was exposed the cars that you have shooting