IL BISCIONE METTE I MUSCOLI
Testo di Roberto Motta
Foto di: Roberto Motta, “Alfa Romeo Automobilismo Storico, Centro Documentazione (Arese, Milano)” e Archivio Carrozzeria Cristallo
L’Alfasud ti Trofeo divide ancora gli appassionati in due categorie: gli ammiratori e i denigratori. I primi ne ricordano la grinta, la piacevolezza di guida e le prestazioni esuberanti. Gli altri non possono perdonarle di essere il frutto del ‘tradimento’ compiuto dalla Casa milanese nei confronti delle tradizioni e dei canoni tecnici Alfa Romeo.
Nel ‘76, lo sport automobilistico italiano vive un periodo di grandi cambiamenti dovuti alla nascita di nuove categorie e all’introduzione di nuovi regolamenti tecnici. E’ un periodo in cui il panorama motoristico ‘minore’ vive un momento eccezionale grazie alla nascita di numerosi trofei monomarca fra i quali ricordiamo la Coppa Renault Elf, disputata dalle R5, ed il Challange Ford Escort Mexico. Campionati decisamente spettacolari che vivono all’insegna del massimo agonismo e della relativa economicità di gestione.
Sull’onda del successo ottenuto nei vari trofei monomarca e nel primo campionato austriaco riservato esclusivamente a vetture Alfa Romeo Alfasud (ideato dall’ex pilota Ortner), i responsabili dell’Alfa Romeo decidono di rafforzare l’immagine sportiva della Casa e della vettura prodotta a Pomigliano d’Arco, varando il primo ‘Trofeo Alfasud’, trofeo che verrà disputato in Italia e nella vicina Austria.
Il propulsore ‘kittato’ è il classico quattro cilindri orizzontali raffreddato ad acqua, con monoblocco in ghisa e teste in lega leggera. È caratterizzato da una cilindrata effettiva di 1286,796 cc, ottenuta con misure di alesaggio e corsa di 80 e 64 mm. Sfrutta una distribuzione del tipo a due valvole per cilindro con un albero a camme in testa per bancata di cilindri, ognuno mosso da una cinghia dentata. Dotato di accensione a spinterogeno, con un rapporto di compressione di 11,0 : 1, e alimentato da due carburatori a doppio corpo Weber 44 IDF, è in grado di erogare circa 110-115 cv a 6500 giri. La longevità del propulsore è garantita da un circuito di lubrificazione, del tipo a carter umido, in cui una pompa immette nel circuito 4 litri di olio lubrificante, mantenuto alla temperatura ideale d’esercizio, grazie ad un radiatore montato al centro dello spoiler anteriore. Mentre, la trasmissione, è costituita da un cambio a cinque rapporti sincronizzati + RM, che trasferisce il moto alle ruote anteriori con l’ausilio di un differenziale. La serie di rapporti al cambio rimane quella di serie, mentre, è consentito montare una coppia conica con un rapporto al ponte di 9-37, 7-37, cui successivamente si aggiunse il rapporto di 8-37. Il cambio è assistito da una frizione che lavora a secco, ed è comandata mediante dispositivo idraulico.
L’assetto della vettura sfrutta molle e ammortizzatori Spica, forniti nel Kit in due diverse tarature. Le sospensioni anteriori sfruttano un sistema di tipo MacPherson con biella longitudinale molla elicoidale e barra stabilizzatrice. Le posteriori sfruttano un assale rigido, bielle longitudinale e trasversali, molla elicoidale e barra stabilizzatrice.
Il serbatoio del carburante, della capacità di 50 litri, è montato in posizione esterna all’abitacolo e posto sotto i sedili posteriori.
L’impianto frenante è costituito da 4 dischi, ciascuno dei quali è abbinato ad una pinza a 2 pistoncini; anteriormente, i dischi freno sono posizionati all’uscita della scatola del cambio, mentre posteriormente sono montati fuori bordo. Inoltre, il sistema è dotato di un regolatore di frenata al retrotreno ed e’ assistito da servofreno. La vettura è dotata di cerchi in lega leggera con un canale di 8” e un diametro di 13”, che calzano pneumatici Pirelli slick, o rain, con misura di 235/45 VR13.
La vettura denuncia un passo di 2455 mm, una lunghezza di 3880 mm una larghezza di 1700 mm, ed un peso, in ordine di marcia di 820 kg (800 Kg dal 1980). Il corpo della vettura, risulta particolarmente aggressivo grazie al montaggio di spoiler anteriore e posteriore di generose dimensioni, e dei parafanghi allargati. L’abitacolo, è spogliato di tutto il superfluo, ed ospita il roll-bar di sicurezza, il sedile anatomico per il pilota, ed un estintore brandeggiabile da 5 kg, contenente fluobrene. Il regolamento tecnico consente di adottare un roll-bar del tipo a gabbia, scelta che permette di incrementare la sicurezza e, nello stesso tempo, di irrigidire la struttura portante della vettura. La Alfasud ti ‘kittata’ si dimostra subito una vettura eccezionale, in grado di ottenere tempi di assoluto rilievo e di raggiungere, e tal volta superare, una velocità prossima ai 200 km orari.
Nel corso della prima stagione riservata al Trofeo Alfasud, il ‘biscione kittato’, si dimostra competitivo, e permette di assistere a gare molto combattute e ad un campionato tanto interessante, da essere considerato come un possibile serbatoio in cui scoprire giovani talenti. Gare, che vedono emergere il giovane ventiduenne Filippo Nicolini, che sbaraglia gli avversari con una bella serie di vittorie, ottenute con la vettura che vi proponiamo nel nostro articolo.
Inoltre, nel corso di questa prima stagione, la Alfasud vive uno dei suoi giorni più belli, il 2 giugno ’76, giornata in cui piloti e appassionati si incontrano per un evento molto speciale.
Quel giorno, a Varano de Melegari, i più noti campioni di ogni sport motoristico tra i quali ricordiamo Peterson, Scheckter, Jones, Merzario, Fittipaldi, Pace, Agostini, Cecotto, e Molinari, accettano di esibirsi in una gara affianco dei proprietari di alcune vetture partecipanti al Trofeo. Il ricavato della gara, denominata “una corsa per il Friuli”, consente di raccogliere i fondi per realizzare una scuola nella frazione di Vedronza nel comune di Lusevera, uno dei comuni sconvolti dal terribile terremoto che colpì il Friuli alle ore 21,06 del 6 maggio 1976. La scuola, porterà il nome del compianto Graham Hill, scomparso in un incidente aereo, assieme a tutto il suo Team, alla fine del ’75. Per la cronaca, la corsa venne vinta dall’equipaggio Paolo Galli-Arturo Merzario.
In conclusione, per la vettura milanese ed il neonato Trofeo Alfasud, la stagione agonistica del ‘76, è un annata ricca di emozioni e grandi promesse. Proprio sull’onda di questo successo, la Casa milanese decide di organizzare il campionato monomarca in diverse nazioni europee: Austria, Francia, Germania ed Italia, e di istituire, dal ‘77, la ‘Coppa Alfasud Europa’, un riconoscimento che premia il pilota che ottiene i migliori risultati in quattro competizioni concomitanti ad altrettanti GP di Formula 1. Inoltre, la Casa di italiana, a questi impegni affianca un nuovo tipo di campionato che prevede competizioni su piste ghiacciate: il Trofeo “Neve e Ghiacco”.
Purtroppo, nelle stagioni successive, contrariamente alle previsioni, e nonostante il Trofeo sia sempre caratterizzato da agonismo e gare mozzafiato, si innesca un lungo periodo travagliato che porta il Trofeo al declino e al successivo oblio.
Nel corso degli anni, il Trofeo si dimostra sempre più oneroso e, nonostante il regolamento tecnico rimanga praticamente immutato, si assiste ad un miglioramento delle prestazioni delle vetture, anche grazie all’incremento della potenza del motore, che dagli originali 115 cv a 6500 giri fino a raggiunge, nella stagione 1981, i 128-130 cv a 8000 giri al minuto. In questa ultima stagione agonistica, ben sette delle dieci gare in programma vengono vinte da piloti italiani. I soli piloti stranieri a conquistare una vittoria sono: lo spagnolo Zapico, il francese Delafosse ed il giovane, ed allora sconosciuto austriaco, Gerard Berger.
Terminata la stagione, la ‘Alfasud ti’ cede il palcoscenico alla ‘Alfasud Sprint veloce’, mentre la Alfasud di serie, solo un’anno più tardi presterà il suo ‘Cuore sportivo’ alla nuova nata di Casa Alfa: la 33.
La vettura ritratta nel nostro articolo è una ‘Alfasud ti Trofeo’ di indubbio valore storico; è l’auto con cui Filippo Nicolini ha conquistato il 1° Trofeo Alfasud Italia, ossia la vettura realizzata sul telaio as 5428168901C.
Questa vettura è attualmente di proprietà di Romeo De Rossi.
Romeo, titolare della Carrozzeria Cristallo di Castelnovo Vicentino, ha ricostruito la storica ‘Alfasud ti Trofeo’ impiegando oltre trecento ore d’intenso lavoro.
Scheda Tecnica
Denominazione vettura: Alfa Romeo Alfasud ti Trofeo
Anni di attività: 1976-1981
Motore: 4 cilindri contrapposti montato anteriormente a sbalzo, monoblocco in ghisa e teste in lega leggera, raffreddato ad acqua
Alesaggio e corsa: 80,0 x 64,0 mm
Cilindrata unitaria e totale: 321,699 / 1286,796 cc
Rapporto di compressione: 11,1 : 1
Potenza massima: CV 110-115 a 6500 giri/minuto
Distribuzione: 2 valvole per cilindro, 1 albero a camme in testa per bancata
con comando a cinghia
Alimentazione: 2 carburatori Weber 44 IDF
Accensione: mono, a spinterogeno o elettronica
Lubrificazione: forzata, carter umido (4 litri)
Trasmissione: trazione anteriore, frizione monodico a secco
cambio a 5 velocità + RM, montato in posizione longitudinale
Sospensione anteriore: a ruote indipendenti, braccio trasversale con montante
telescopico e biella longitudinale, molla elicoidale, barra
stabilizzatrice
Sospensione posteriore: ad assale rigido, bielle longitudinali e biella trasversale, molla
elicoidale barra stabilizzatrice
Freni: a disco, pinze a 2 pistoncini
Sterzo: a cremagliera
Lunghezza : 3380 mm
Larghezza : 1700 mm
Passo e carreggiate ant. e post.: 2455 / 1380 / 1350 mm
Peso in ordine di marcia: 820 kg ( 800 dal 1980)
vettura in ordine di marcia con acqua, olio, accessori di sicurezza e liquido estinguente, ma senza benzina
Pneumatici ant.e post.: 235 / 45 / 13″, Pirelli
Ruote: in lega leggera, ant. e post. 8,0 x 13″
Serbatoio: capacità carburante 50 litri
Velocità massima: oltre i 200 km/h
Tuttti i vincitori dei vari trofei Alfasud
1975 Trofeo Austria Reinauer
1976 Trofeo Austria Köning
Trofeo Italia Nicolini
Corsa per i terremotati del Friuli Merzario-Galli
1977 Tofeo Austria Meier
Trofeo Francia Lemetayer
Trofeo Germania Weber
Trofeo Italia Baronio
Coppa Europa Baronio
Trofeo ‘Neve e Ghiaccio’ Righi
1978 Tofeo Austria Fink
Trofeo Francia Lemetayer
Trofeo Germania Lingmann
Trofeo Italia Calamai
Coppa Europa Calamai
Trofeo ‘Neve e Ghiaccio’ Naddeo
1979 Tofeo Austria Löffelmann
Trofeo Francia Lemetayer
Trofeo Germania Tubbesing
Trofeo Italia Drovandi
Coppa Europa Sigala
Trofeo ‘Neve e Ghiaccio’ Sigala
1980 Tofeo Austria Wendlinger
Trofeo Francia Lemetayer
Trofeo Germania Amthor
Trofeo Italia Pelachin
Trofeo ‘Neve e Ghiaccio’ Sigala
1981 Trofeo Alfasud Europa Drovandi
Trofeo ‘Neve e Ghiaccio’ Pacher
(Dati a cura del Servizio Attività Sportive Alfa Romeo)
For the 1976 season, the Trofeo Alfasud provides for awards of arrival and final ranking well distributed for each race, reserved for the first six classified and divided as follows: 350 thousand Lire, 200 thousand Lire and 150 thousand pounds Lire, to climb up to 75 thousand Lire for sixth place.
In the final standings, the top three finishers will receive respectively :
1st position: an Alfetta GT and 2 million Lire
2nd position: an Alfetta 1.8 and 1 million Lire
3rd position: an Alfasud Ti and 500 thousand Lire.
In addition, all participants who have competed at least 70% of the races, will be refunded the deposit of 250 thousand Lire required when registering for the trophy.
The prizes for the final positions at the end of the racing season were, in 1981, were of great promise:
1st position: a GTV6 2.5
2nd position: a GTV 2.0
3rd position: a Giulietta 2.0
4th position: an Alfasud Sprint Veloce 1.5
5th position: an Alfasud Ti 1.5
The sixth position added 3.000.000 to your personal belongings, the seventh 2.500.000, the eighth 2.000.000, the nineth 1.500.000 and the tenth 1.000.000 Lire. The drivers on the positions eleven to 15 received half a million Lire. (All numbers for the 1981 season.)
Ray Gulson AUSTRALIA says
GREAT ARTICLES !!!!
Regards Ray