Audi hat-trick at the 79th 24 Hours of Le Mans will go down in history as one of more exciting 24 Hours of Le Mans ever.
By Roberto Motta
Photos by: Media Audi, Citroen commuication, medium and GM Ferrari Media
The 2011 Le Mans will also go down in racing history for the two disastrous accidents involving the Audi team and close finish between the winning Audi of Tréleuyer, Fassler, Lotterer and the second place Peugeot of Bourdais, Lamy and Pagenaud.
For their part the members of Team Peugeot showed off a veiled peace, arguing that in the 24 Hours of Le Mans is not so much the speed in testing, but the reliability of the car and the ability to react quickly to any problem which were lessons learned from the disastrous results recorded by the French team during the previous edition of 24 hours.
On Saturday, June 11, the president of the FIA, Jean Todt began the competition in front of 250 thousand spectators. But a few minutes after the first hour of the race, Allan McNish at the wheel of the Audi R18 3 tried to overtake the Ferrari of Anthony Beltoise, but McNish hit the Ferrari, losing control of the car and violently crashing into security barriers. Fortunately the car did not go over the barriers, avoiding photographers but bringing out the course marshals. Everything was resolved and McNish, shocked but unhurt, got out with his own two legs.
http://www.youtube.com/watch?v=MX8QLe8VQts&feature=related
After hours of battle on the track, the Audi # 1 of Mike Rockenfeller, accelerating in the stretch between Mulsanne and Arnage where cars exceed 300 km/h, was passing the Ferrari Italia of Robert Kauffman. Rockenfeller got on the grass and lost control of the car, ending his race against the guardrail. The second Audi to crash broke in two and caught fire. Rockenfeller was unhurt. One Audi left.
http://www.youtube.com/watch?v=mXRqwnFbWEQ&feature=related
The Audis have always proven to be fast so that they can afford to make more pit stops. But they also gained time in the pits in addition to great performance on the track. During the last stop, made in the same round of the Peugeot Pagenaud, Bourdais and Lamy, the Audi mounted fresh tires and was back on track in front of their French rival with the advantage of being able to count on better lap times.
Back on track for the last stage of the race, the Peugeot of Pagenaud made a brave attempt to catch the Audi but time ran out. Thus, the only Audi to survive managed to win another 24 Hours of Le Mans. For lovers of statistics, the Audi Team now has a total of 10 victories at Le Mans, one more of those obtained from the Ferrari and three less than Porsche, a marque which boasts 16 wins at the world’s most famous marathon. Much of the credit for the win is due to the excellent tactics of the team manager of Audi’s team manager, Wolfgand Ullrich, and André Lotterer, the young driver who led for over two hours and until the victory of the Audi R18 TDI.
Though they took the next four places, the loss was a big disappointment for team Peugeot, beyond the sport result, suffers a defeat hard to swallow, in a race they really needed to win after the defeat last year.
In other categories was the victory of the Zytek-Nissan-Ojjeh Lombard-Kimber-Smith (eighth overall) in LMP2 and the double success of Corvette GT in two categories. Corvette celebrated the centenary of the birth of the Chevrolet Motor Car Company founded November 3, 1911 by Billy Durant and the Swiss driver Louis Chevrolet in the best way possible.
The Mazda celebrated its victory at Le Mans in 1991. Twenty years after winning the 24 Hours of Le Mans, the Mazda 787B No 55 is returned as the guest of honor. On Thursday, June 9 the famous Mazda did a few laps led by the driver and actor Patrick Dempsey. Then, after participating in the parade through the streets of the city, on Saturday, June 11, the 787B fascinated fans on the legendary Sarthe track with the Englishman Johnny Herbert. After having led the 787B to the finish line in 1991, Herbert was unable to join the co-drivers of his team on the podium because of an illness caused by dehydration. This year, it was nice to see that Herbert got the chance to get on the podium at Le Mans to celebrate his victory and the victory of the Mazda, the first and only Japanese car ever to win the 24 Hours of Le Mans.
The future of Le Mans
During a press conference held June 3, the Fédération Internationale de l’Automobile (FIA) and the Automobile Club de l’Ouest (ACO) officially announced a partnership for the launch of the FIA World Endurance Championship starting 2012. The schedule for the 2012 season will mirror the existing Intercontinental Le Mans Series Cup in the 24 of Le Mans will be the highlight.
In Italian
24 Ore di Le Mans 2011: all’Audi basta una sola R18 TDI per trionfare
Dopo la tripletta Audi della scorsa edizione, la 79a 24 ore di Le Mans passerà alla storia come una delle ’24 ore’ più emozionanti. Una gara combattuta fino all’ultimo in cui l’unica Audi R18 superstite è riuscita a beffare, con pochi secondi di vantaggio, lo squadrone Peugeot.
Words by Roberto Motta
Photo by: Audi Media, Citroen commuication, Ferrari Media e GM media
La ‘Le Mans 2011’, resterà nella storia delle competizioni per i due disastrosi incidenti che hanno coinvolto le Audi, fortunatamente senza conseguenze, ma soprattutto per il distacco minimo tra la Audi vincitrice di Tréleuyer, Fassler, Lotterer e la Peugeot di Bourdais, Lamy e Pagenaud.
Il team Audi aveva dimostrato di avere a disposizione una vettura competitiva fin dalle prove di qualificazione, riuscendo a conquistare la prima fila dello schieramento di partenza con la R18 TDI di Benoît Tréleuyer Marcel Fassler e André Lotterer e la vettura di Bernhrad, Dumas e Rockenfeller.
Dal canto loro i componenti del Team Peugeot, ostentavano una velata tranquillità, sostenendo che nella 24 ore di Le Mans, non contano tanto i tempi delle prove, ma l’affidabilità della vettura e la capacità di reagire velocemente a qualsiasi problema. Certezza derivata dal risultato disastroso registrato dal team Francese nel corso della precedente edizione della 24 ore.
Lasciato il tempo delle chiacchere e delle supposizioni, sabato 11 giugno, il presidente della Fia, Jean Todt, ha dato regolarmente il via alla competizione alle ore 15 davanti a poco meno di 250mila spettatori.
A pochi minuti al termine della prima ora di gara, Allan McNish alla guida dell’Audi R18 n. 3, ha cercato superare in staccata la Ferrari di Anthony Beltoise, ma ha urtato la “rossa” e, perdendo il controllo della vettura, è andando schiantarsi con violenza nelle barriere di protezione. Fortunatamente la vettura non ha superato le barriere, evitando di investire fotografi e commissari di percorso. Tutto si è risolto nel modo migliore e il pilota, shoccato ma indenne, è uscito incredibilmente con le sue stesse gambe
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Dopo ore di battaglia in pista, l’Audi, la n.1 di Mike Rockenfeller, nel tratto d’accelerazione compreso tra Mulsanne ed Arnage, dove le vetture superano i 300 km/h, mentre stava effettuando il doppiaggio della 458 Italia n.71 di Robert Kauffman, è uscita sull’erba, ed il pilota ha perso il controllo della vettura. L’Audi ha concluso la sua corsa contro il guard-rail; l’auto si è spezzata in due, dando vita ad un principio d’incendio nella sua parte posteriore, ma anche in questo caso il pilota è uscito illeso.
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Nel corso della gara, le Audi si sono sempre dimostrate velocissime, tanto da potersi permettere il lusso di effettuare un maggior numero di pit-stop, per poi recuperare il tempo perso ai box con le prestazioni in pista. Nel corso dell’ultima sosta, effettuata nello stesso giro della Peugeot di Pagenaud, Bourdais e Lamy, l’Audi ha montato gomme fresche ed è tornata in pista davanti alla rivale francese col vantaggio di poter contare su prestazioni migliori.
Tornato in pista per l’ultima fase della gara, Pagenaud e la sua Peugeot si sono scatenati nelle ultime tornate, ma non sono è riusciti a raggiungere la vettura tedesca.
Così, l’unica Audi sopravvissuta, è riuscita a precedere di un soffio ben tre Peugeot ufficiali e quella del team Oreca.
Per gli amanti della statistiche ricordiamo che l’Audi ha raggiunto il numero di 10 vittorie a Le Mans; una in più di quelle ottenute dalla Ferari e, tre in meno della connazionale Porsche, che può vantare 16 successi nella maratona più famosa del mondo.
Gran parte del merito di una vittoria è del team manager di Audi, Wolfgand Ullrich, e del giovane pilota Andrè Lottener che ha guidato per oltre due ore e fino alla vittoria finale la sua Audi R18 TDI e all’eccellente conduzione tattica operata ai box.
Grande amarezza per il team Peugeot che, al di la del risultato sportivo, subisce una sconfitta difficile da digerire, in una gara a cui teneva particolarmente dopo la disfatta dell’anno scorso.
Nelle altre categorie sottolineamo la vittoria della Zytek-Nissan di Ojjeh-Lombard-Kimber-Smith (ottava assoluta) nella LMP2 e il doppio successo delle Corvette nelle due categorie previste per le GT: nella GTE Pro, dopo un bel duello con la Ferrari 458 Italia di Bruni, Fisichella e Vilander, si è imposta la C6Z di Garcia-Beretta-Milner; nella GT Am, si è imposta la Corvette di Gardel-Bornhauser-Canal.
Con la sua dupplice vittoria, la Corvette festeggia nel migliore dei modi il centenario della nascita della Chevrolet Motor Car Company. Casa fondata il 3 novembre 1911 da Billy Durant e dal pilota svizzero Louis Chevrolet.
La Mazda festeggia la vittoria a Le Mans del 1991
A 20 anni dalla vittoria nella 24 ore di Le Mans la Mazda 787B n. 55 è tornata come ospite d’onore alla ‘Le Mans 2011’. Giovedì 9 Giugno la vettura ha compiuto alcuni giri condotta dal pilota e attore Patrick Dempsey.
Dopo aver partecipato alla parata per le vie della città di venerdì, il sabato 11 Giugno, la 787B ha affascinato gli appassionati presenti sul mitico tracciato de la Sarthe tornando in pista con l’inglese Johnny Herbert.
Herberd aveva un credito con Le Mans, perché, dopo aver condotto la 787B al traguardo nel 1991, non gli fu possibile unirsi ai co-piloti del suo team sul podio, a causa di un piccolo malore provocato dalla disidratazione. Quest’anno, dopo aver spiritosamente messo in scena un malore, è salito sul podio di Le Mans per festeggiare la sua vittoria e la vittoria della Mazda; la prima ed unica vettura Giapponese ad aver vinto la 24 Ore di Le Mans!
Il futuro di Le Mans
Nel corso di una conferenza stampa tenutasi lo scorso 3 giugno, la Fédération Internationale de l’Automobile (FIA) e l’Automobile Club de l’Ouest (ACO) hanno ufficialmente annunciato una partnership per il lancio del Campionato del Mondo FIA Endurance a partire dal 2012.
Il calendario della stagione 2012 rispecchierà l’esistente Intercontinental Le Mans Series Cup di cui la 24 di Le Mans sarà il momento clou.
Per suggellare simbolicamente la partnership storica, Jean Todt, Presidente della Federazione Internazionale dell’Automobile, ha dato il via alla 79a edizione delle ore 24 gara di Le Mans.
24 Ore di Le Mans 2011 – Final Results
01 – Lotterer-Fassler-Treluyer (Audi R18) – Audi – 352 giri
02 – Bourdais-Lamy-Pagenaud (Peugeot 908) – Peugeot – 15?586
03 – Montagny-Sarrazin-Minassian (Peugeot 908) – Peugeot – 2 giri
04 – Gené-Wurz-Davidson (Peugeot 908) – Peugeot – 4 giri
05 – Panis-Lapierre-Duval (Peugeot 908) – Oreca – 16 giri
06 – Jani-Prost-Bleekemolen (Lola-Toyota) – Rebellion – 17 giri
07 – Martin-Leinders-Ickx (Lola Aston Martin) – Kronos – 27 giri
08 – Ojjeh-Kimber Smith-Lombard (Zytek-Nissan) – Greaves – 28 giri (1° LMP2)
09 – Ayari-Mailleux-Ordonez (Oreca-Nissan) – Signatech – 35 giri
10 – Tucker-Bouchut-Barbosa (Lola-Honda) – Level 5 – 36 giri
11 – Beretta-Milner-Garcia (Corvette C6 ZR1) – Corvette – 40 giri (1° GTEPro)
12 – Fisichella-Bruni-Vilander (Ferrari F458) – AF Corse – 41 giri
13 – Nakano-De Crem-Charouz (Pescarolo – BMW) – OAK – 41 giri
14 – Newton-Erdos-Collins (HPD ARX-01D) – RML – 41 giri
15 – Priaulx-Muller-Hand (BMW M3 GT) – BMW – 42 giri
16 – Lieb-Lietz-Henzler (Porsche 997) – Felbermayr – 43 giri
17 – Narac-Pilet-Armindo (Porsche 997) – IMSA – 44 giri
18 – Bergmeister-Long-Luhr (Porsche 997) – Flyng Lizard – 45 giri
19 – Frey-Meichtry-Rostan (Lola-Judd BMW) – Race Performance – 50 giri
20 – Bornhauser-Canal-Gardel (Corvette C6R) – Larbre Competition – 52 giri (1° GTEAm)
21 – Bourret-Gibon-Belloc (Porsche 997) – Larbre Competition – 53 giri
22 – Hirschi-Rossiter-Mowlen (Lotus Evora) – Lotus Jetalliance – 60 giri
23 – Goossens-Holzer-Van Lagen (Porsche 997) – Prospeed – 62 giri
24 – Bell-Sugden-Maassen (Ferrari 458) – JMW – 65 giri
25 – Barlesi-Da Rocha-Lafargue (Pescarolo – Judd BMW) – OAK – 67 giri
26 – Robertson-Robertson-Murry (Ford GT) – Robertson – 70 giri
27 – Rodrigues-Menahem-Marroc (Ferrari F430) – JMB – 78 giri
28 – Rosier-Haezebrouck-De Fournoux (Norma-Judd BMW) – Ex. Limite – 108 giri
Mitch Cahn says
I saw pictures of the 2 crashes of the Audi’s with Ferrari’s. In my opinion both crashes were caused by the Ferrari drivers. Neither one of them allowed the Audi to pass contrary to racing rules. Both drivers of the Ferrari’s should be sanctioned and their racing licenses evaluated. Just because you have money does not qualify you as a racing driver.
Nigel says
I disagree that the Ferrari is at fault over Allan McNish’s collision, as Anthony Beltoise was on the racing line.
Allan at very high speed took a chance into the diminishing gap and he lost out, so one cannot blame the Ferrai Driver at all.